Sr. Luisa Calabrese
La pandemia da coronavirus che ha flagellato l’Italia intera, non ha risparmiato nemmeno le nostre comunità religiose. In particolare, due sono state maggiormente colpite, Casa Betania a Lucca e la Piccola Casa della Gran Madre di Dio a Trofarello, Torino.
Casa Betania, struttura che ospita le religiose anziane e malate della Congregazione delle Suore Ministre degli Infermi di San Camillo, ha visto il decesso di Marisa Remedi di 89 anni, conosciuta come sr. Letizia, originaria di Massa Rosa. Suor Letizia aveva già problemi respiratori, a febbraio era stata infatti ricoverata per embolia polmonare, ed è deceduta all’ospedale San Luca risultando positiva al Covid-19. Le altre suore, diciassette su ventuno insieme alle 3 operatrici sanitarie che qui lavorano, sono risultate positive ai controlli e di conseguenza la struttura ha seguito il protocollo che questa emergenza sanitaria prevede, stabilendo l’isolamento per ciascuna suora.
“Ci sono stati momenti terribili”, riporta la superiora Sr. Sonia Paolina Freitas ma adesso le sorelle stanno bene ed aspettano l’esito del tampone che accerti la totale guarigione per un ritorno alla normalità e per scacciare quelle nubi che hanno offuscato la quotidianità ma non la loro fede. Incessanti preghiere e suppliche hanno elevato al Signore nel chiuso delle loro stanze perché cessasse questa pandemia.
Il Piemonte, insieme alla Lombardia, sono state le regioni più colpite dalla manifestazione epidemica.
In Piccola Casa, una suora su cinque è risultata positiva al tampone. Tuttavia, una di quelle che era risultata negativa ha accusato i sintomi (febbre, tosse, mal di gola) ed è stata posta in isolamento. Le altre tre suore a cui se ne sono aggiunte altre due che con grande generosità sono arrivate per supportare la comunità, hanno continuato la loro missione nella casa di riposo dove abitualmente operano, mettendo a frutto sia le competenze professionali che i doni spirituali.
Come nel 1855 quando il colera infierì su Lucca e su tutta la Toscana, le figlie di Maria Domenica Brun Barbantini, fondatrice della Congregazione, si prodigarono senza sosta per sollevare le ammalate e fronteggiare la situazione laddove il lavoro era immenso e il rischio del contagio altissimo, così oggi, sono pronte a vivere il proprio carisma di Misericordia verso gli ammalati, sino alle sue più estreme esigenze.
Imboccare, lavare, sistemare, rilevare i parametri, permettere agli ospiti di videochiamare a casa, sono alcuni dei servizi che le suore prodigano a tutti gli ammalati.
L’assistenza fisica e materiale è il primo impegno nel quale si esprime la tenerezza e misericordia di Dio, ma l’assistenza non si ferma alle cure del corpo ma si estende a quella dello spirito, che è il principale e costante obiettivo.
Purtroppo, diversi ospiti della struttura sono deceduti e in un momento come questo in cui non si possono celebrare i funerali e i parenti non possono essere vicini ai loro cari, le suore hanno cercato di confortare gli ammalati ed accompagnare le anime dei defunti con le loro preghiere. Il ministero non si estingue con la morte, l’affetto e la corrispondenza che sono nati, continua anche dopo la morte delle persone, nel ricordo sempre vivo.
In questi giorni difficili, papa Francesco ha spesso parlato di speranza, che non toglie il dolore ma non delude. S. Paolo nel cap. 8 della Lettera ai Romani fa un inno alla speranza, un inno all’amore di Dio che è il fondamento della nostra speranza.
Tutto quello che accade intorno a noi può essere motivo di scoraggiamento o di dubbi “Signore tu mi ami, ma qui crolla tutto!!”. Ma S. Paolo ci dice che è nella prova che siamo più che vincitori, perché si manifesta la potenza di Dio. Tutto è soggetto alla caducità, ma se lo Spirito abita in te, quello Spirito che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche te. Cioè sei partecipe di quella risurrezione fin da ora.
Il carisma camilliano che vede nell’uomo sofferente Gesù crocifisso, si pone nel cuore stesso del Vangelo, nel mistero pasquale del Redentore dove dolore e morte si trasformano in salvezza e risurrezione.
Suore Ministre degli Infermi di S. Camillo