La Barbantini è una figura poliedrica: essa ha sperimentato tutti gli stati di vita che una donna può attraversare: fu sposa dolcissima, madre affettuosa, vedova intraprendente e generosa, religiosa e fondatrice della congregazione delle suore Ministre degli infermi.
Ebbe una intelligenza aperta e lungimirante, sviluppata attraverso una cultura civile e religiosa di livello superiore in rapporto al contesto sociale della sua epoca nella sua città. Era dotata di una bellezza fuori dal comune; i testimoni oculari la descrivono così: di statura medio-alta, occhi vivaci, capelli lunghi, corporatura formosa ed armonica .
Aveva un carattere aperto, estroverso, gioioso, fortemente comunicativo. Il suo tratto cordiale rendeva attraente la sua compagnia. Amava la natura, il verde e il silenzio della campagna, l’aria pura dei monti; era interessata a tutte le bellezze naturali, artistiche e culturali. Di spirito intraprendente e volitivo, aveva doti manageriali e organizzative, senso pratico e intuizione profonda.
Tali doti non sfuggirono alle autorità civili e religiose della sua città che le affidarono compiti importanti e di grande responsabilità. Generosa e determinata, accolse ogni impegno a cuore aperto, spendendo le migliori energie fisiche e mentali per gloria la di Dio e il bene della sua città.
Sr Riccarda Lazzari