Preghiera “dalle Regole” di Maria Domenica Brun Barbantini

Dopo l’anno dedicato alla riflessione sui documenti e allo studio dei frutti del Concilio Vaticano II, il 2024, su proposta di Papa Francesco è l’Anno della Preghiera, per questo motivo, vogliamo condividere con voi alcuni spunti tratti dalle Regole della Beata Maria Domenica Brun Barbantini che ci aiutano a pregare e vivere meglio questo anno  in comunione con la proposta della chiesa.

Dell’orazione e raccoglimento. Cap. VI

L’assistere gli infermi è un’opera di carità la quale essendo un frutto della grazia del Signore deve essere implorata per via della preghiera assidua, umile, confidente. Quando l’orazio­ne sia accompagnata da queste qualità, sarà accetta agli occhi di Dio e il Signore riguarderà gli atti praticati dalle sorelle infermie­re come fatti a lui stesso: « Infirmusfui et visitastisme ». Dovran­no quindi eseguirsi dalle infermiere certe determinate orazioni ogni giorno in comunità. ….

 Nella Attuale Costituzione:

La preghiera, alimento del ministero

Art. 53 – Coltiviamo la vita di preghiera perché l’assistenza ai malati sia un atto d’amore che, essendo un frutto della grazia del Signore, deve essere implorato per via della preghiera assidua, umile e confidente (Scritti p. 222).Tale preghiera renderà il nostro servizio come fatto  allo stesso Gesù.

Dopo l’Eucaristia è necessario alimentare il nostro ministero attraverso la vita di preghiera. Ma quale preghiera è richiesta? L’enunciato ricupera da un articolo delle regole della Madre, alcuni elementi:

  • Affinché l’assistenza ai malati, possa essere qualificata come “atto d’amore” e perciò “frutto della grazia del Signore”, è necessaria la preghiera.
  • C’è un rapporto teologico imprescindibile tra preghiera e ministero; ma di quale preghiera si tratta? Non si tratta di preghiere generiche o specifiche, ma della qualità della preghiera. Il testo indica tale qualità attraverso tre aggettivi: “assidua, umile e confidente”.

Esaminiamo i tre attributi.

Assidua: la preghiera è assidua, quando è continua, perenne, sull’esempio della comunità apostolica: “erano assidui … nella frazione del pane e nelle preghiere”. La Madre ribadisce il concetto in altro articolo di regola in cui afferma: “l’orazione delle infermiere deve essere continua, e così continua deve essere la presenza di Dio al cui cospetto devono, per quanto è possibile, stare ed operare”.

Umile: la preghiera è umile, quando l’orante è consapevole della propria nullità, dei bisogni, dei limiti, della propria dipendenza da Dio, dal quale deriva ogni dono.

Confidente: la preghiera è confidente, quando è rivolta al Padre in qualità di figlia, quando parla allo Sposo con amore di sposa, quando supplica, con cuore sincero, Colui che non delude le attese.

Soltanto la preghiera vissuta con queste caratteristiche saprà trasformare il servizio al malato in “un atto d’amore” e collocarlo, cosi nella vita di grazia e di santità.

1 commento

  1. Lo Spirito Santo ci aiuti ad entrare in questo clima di preghiera che si estende nel servizio ai fratelli e sorelle bisognosi della nostra carità fraterna.

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