L’Infanzia
Suor Serafina, è nata il 14 gennaio del 1928a Quinzano, un paese della Provincia di Verona. I genitori Giuseppe Attilio e Carli Elvira le hanno trasmesso le radici cristiane con la loro vita di fede, di preghiera, gratitudine e fiducia in Dio, una vita onesta e dignitosa. Il papà aveva molti campi e buoi che servivano per il mantenimento della famiglia e per dare lavoro agli altri operai; la mamma provvedeva alla cura della casa e alla crescita dei figli. Era la prima di quattro figli(la seconda è morta alla nascita); battezzata il 22 gennaio con il nome di Rosa e cresimata il 16 giugno 1935, ha trascorso un’infanzia serena, molto servizievole e disponibile ad aiutare la mamma in tutti i lavori. Dalla mamma, persona molto buona e generosa, ha imparato l’amore, la sensibilità e l’attenzione verso i poveri e i bisognosi; nessun povero andava via dalla porta della loro casa a mani vuote. Da ragazza Rosa aiutava la mamma a preparare e a portare da mangiare ai poveri; la domenica andando dalle suore per il catechismo portavano le offerte per i bambini poveri delle missioni.
Il flagello della guerra
La sua memoria richiamava spesso con tanta sofferenza il periodo della Seconda guerra mondiale che aveva distrutto completamene il paese, le case, come pure la Chiesa portando tanta sofferenza e povertà.
La vocazione
Durante l’adolescenza, tramite i Padri Camilliani ha conosciuto le suore Ministre degli Infermi. I padri e anche diverse suore entrate in convento prima di lei, l’hanno aiutata a fare discernimento.
A 17 anni, il 20 ottobre 1945ha fatto il suo ingresso in convento nella Casa Madre a Lucca; grande era il desiderio che portava nel cuore, di servire gli ammalati. Trascorso il tempo della preparazione il 17 giugno 1946Rosa ha iniziato il Noviziato e con la vestizione ha ricevuto il nome nuovo di Sr. Serafina, felice di essere la promessa sposa di Gesù.
Il 6 agosto 1947 ha emesso la prima professione religiosa e il 1dicembre 1952la professione perpetua.
Sentiva grande gioia nel vivere la sua vocazione e tanta gratitudine e consolazione nello sperimentare ogni giorno la predilezione e l’amore del Signore.
A servizio dei malati
Subito dopo la prima professione Sr Serafina è stata inviata nell’Ospedale civile di Bibbiena, dove è rimasta per tanti anni. Il Servizio in questo ospedale povero, ancora poco attrezzato per tutte le necessità dei malati; l’esperienza accanto alla sofferenza dei malati, specialmente dei bambini, ha inciso fortemente nella sua vita.
In seguito, ha svolto l’attività apostolica nelle varie opere dell’istituto, tante volte ha ricoperto il ruolo di superiora della comunità.
Nel 1985 è stata inviata nelle Filippine in occasione dell’apertura della nuova missione.
Ha vissuto nella Casa di Cura di Lucca, la Casa di Cura “Villa Luisa” a Roma, la Casa di Cura a Verona, l’Ospedale CTO di Firenze, la Casa di Riposo Sacro Cuore, la Casa Madre, Opera “Domenica Novaro” a Diano Marina, la Casa di Cura a Viareggio e in questa clinica insieme alle altre sorelle è stata testimone del miracolo della guarigione sorprendente del signor Galmacci per intercessione della Fondatrice Maria Domenica Brun Barbantini, miracolo approvato dalla Santa Sede per la Beatificazione nel 1995.
Inoltre Sr. Serafina ha accompagnato la ristrutturazione e il trasferimento della Clinica di Viareggio nella Casa di Cura a Bicchio e ha ideato la statua della beata Maria Domenica con l’anziana che si trova nel chiostro.
Tutte esperienze di vita, che l’hanno sempre portato a vivere con gioia la sua vocazione. Ha svolto il servizio accanto agli ammalati con tanta gioia e dedizione, sempre attenta ai loro bisogni, pronta ad alleviare le loro sofferenze, a confortarli, diceva: “ho consacrato tutta la mia vita a Gesù per sempre, per servirlo nelle membra inferme degli ammalati”. Tutti le volevano bene: gli ammalati, il personale, i familiari.
Gli ultimi anni della sua vita Sr. Serafina li ha trascorsi serena in compagnia delle altre sorelle in Casa Betania, ringraziando il Signore e cercando di vivere oggi giorno con tanto amore, e passione.
Viveva serena, fin quando le forze glielo hanno permesso prestava aiuto alle sorelle più bisognose di lei.
Donna tutta di Dio
Negli scritti spirituali di Sr. Serafina riscontriamo tanta gratitudine: un continuo ringraziare Dio per il dono della vita, del sacramento del battesimo, che l’ha inserita nella famiglia dei figli di Dio, per il dono della chiamata e della consacrazione alla vita religiosa di Ministra degli Infermi di San Camillo. Riconosceva di non essere degna dei tanti doni e grazie che il Signore si è degnato di concederle, di tanto amore che Gesù le faceva sentire nel cuore. E proprio per questo che Sr. Serafina inizia Ogni suo appunto spirituale inizia manifestando la sua gratitudine alla Santissima Trinità, e lodando l’immenso amore di Dio per lei, pieno di bontà e di misericordia. Si sente amata dal Signore, desidera rimanere più possibile unita a Lui e si impegna nel corrispondere a tanto amore.
I giorni più importanti dell’anno liturgico per sr. Serafina sono i giorni del Triduo Pasquale: “Quanto amore Gesù mi ha manifestato in questi tre giorni!”
All’amore di Dio suo Padre e all’amorevole sposo Gesù, si aggiunge anche l’amore e la devozione alla Madonna e a S. Giuseppe.
Pregava tanto e offriva i sacrifici per la salvezza dei peccatori e per tutti i sacerdoti del mondo. Si sentiva madre spirituale dei sacerdoti e lo mostrava con l’assidua orazione per loro, chiedendo al Signore di sostenerli nella loro bella e grande missione di evangelizzare, celebrare l’Eucaristia e amministrare i sacramenti.
Caratteristiche
La fede e la certezza di essere amata dal Signore l’ha resa forte nel superare le difficoltà, le incomprensioni e i difetti del suo carattere. Chiedeva al Signore la grazia di fare sempre la sua santa volontà, di essere generosa e caritatevole con tutti specialmente con le sorelle, di tenere a freno la lingua per non ferire o parlare male di nessuno.
Le sorelle la ricordano nel ruolo di superiora che svolgeva come una mamma e sorella, dando buon esempio, raccomandando la preghiera, il silenzio e la carità, disponibile ai compiti affidatili dai superiori per il bene e la missione dell’istituto.
Amava tanto la nostra famiglia religiosa di Suore Ministre degli Infermi di San Camillo e aveva una grande devozione alla Beata Maria Domenica, nostra Fondatrice.
Pregava tanto per le vocazioni: un giorno, ancora prima di aprire la missione in Kenya, raccontò di aver sognato la fondatrice con tante suore africane, e dopo poco tempo le prime missionarie sono partite per portare il nostro carisma in Africa.
Sappiamo quanto desiderasse vedere canonizzata la Madre Fondatrice, Maria Domenica Brun Barbantini, ha pregato molto per questo, dicendo di non poter morire prima di questo grande avvenimento.
Cara Sr. Serafina noi ti abbiamo voluto e ti vogliamo tanto bene, prega per noi e accompagnaci dal Cielo nel nostro cammino.
Grazie Sr Serafina per la tua vita che è un inno d’amore a Gesù tuo Sposo; come Lui hai amato e servito tanta gente, la tua predilezione e passione per gli ammalati, era un fuoco vivo ed esempio per tutte noi. Ora dal Cielo puoi continuare la Missione che tanto ti stava a cuore: di intercedere per la Canonizzazione della beata Madre Fondatrice Maria Domenica. Quel giorno la grande schiera delle Sorelle del Paradiso, formerà un unico coro con tutte noi che siamo sulla terra. E sarà grande festa!
14 gennaio1928 – 03dicembre 2023